PARETI DIVISORIE: L’INQUINAMENTO ACUSTICO E LA HUDDLE ROOM

Le pareti divisorie servono per pura estetica e per dividere gli spazi, lasciando il senso di apertura e luminosità all’ambiente lavorativo?

In questo articolo vi sveliamo tutto quello che oggi può fare una parete divisoria così bella e versatile!

Sicuramento nel nostro incipit abbiamo dichiarato alcune delle sue funzioni, ma è riduttivo.

Nel concreto, vediamo che gli uffici oggi predispongono nella progettazione le pareti divisorie per ovviare a due principali bisogni: il problema dell’inquinamento acustico e il bisogno di creare degli spazi isolati nei grandi e contemporaneo open space.

La parola -rumore- deriva dal termine latino per ‘nausea’. L’esposizione prolungata ad alti livelli di suono potrebbe causare irritabilità e influenzare la concentrazione. Improvvise esplosioni di inquinamento acustico potrebbero anche disturbare la produttività lavorativa di una persona e provocare tensione e ansia.

Negli uffici open space si può ovviare a questa problematica attraverso le pareti divisorie senza penalizzare l’ambiente a pianta aperta che permette più coinvolgimento e una comunicazione più fluida. Se inserite in un buon progetto possono essere creati degli ambienti huddle room, cioè spazi definiti –anche insonorizzati – che permettano a piccoli gruppi di lavoro di riunirsi; spesso questi spazi si settano sulle necessità di alcuni dipendenti o per incontri, meeting e conferenze.

Progetto Wearable Robotis_ divisione spazi di lavoro

Le innovazioni nell’arredo e nelle soluzioni per la progettazione di spazi di lavoro hanno avuto un’ulteriore evoluzione in questo ambito. Nascono i Moduli room-in-room chiusi e flessibili, fonoassorbenti e accoglienti, già predisposti con infinite possibilità di composizione interna (da 1 a 6-7 persone).

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