L’IMPORTANZA DEL TESSUTO TRA ARTE E IDENTITÁ

ABSTRACT: posare lo sguardo sul tessuto è fondamentale, a nostro avviso, per prendere coscienza di una totale conoscenza del mondo dell’arredo e del design di qualità. A dimostrazione dell’importanza di questo object che è il tessuto passeremo brevemente in rassegna alcuni fenomeni culturali e artistici che hanno influenzato e interessano ancora oggi il nostro ambito di lavoro. Ma cosa c’entra, vi chiederete, la questione identitaria in questo contesto? L’articolo che vi proponiamo cercherà di fare chiarezza e darvi nuovi spunti di riflessione! Premettiamo che il nostro brevissimo ma curioso excursus temporale si muoverà seguendo i fenomeni più che la storiografia quindi aspettatevi grandi salti cronologici, ma fidatevi che saranno sempre frutto di collegamenti coscienziosi e non casuali.

Keywords: storia / design / arte / tecnica/ cultura

La nostra riflessione inizia, come da consuetudine, dal Rinascimento italiano, perché capiamo bene che è stato un periodo della storia occidentale veramente molto importante non solo a parole, ma anche a fatti. Vediamo come nel Cinquecento si sviluppino vari settori di specializzazione della manodopera come l’ambito del tessile, frutto di un cambiamento nella produzione che diventa sempre più industriale. Nel tessile, e in particolare con il velluto, questa “rivoluzione” apporta dei cambiamenti strutturali che vedono la differenziazione della produzione in funzione dell’uso di questo prodotto per abbigliamento o arredamento. Ricordiamo come, in particolare il velluto e i suoi ricami, rappresentassero uno status sociale, simbolo identitario di regalità, ricchezza e potere, rappresentante visivo del perfetto cortegiano (uomo di corte). Per secoli, quindi, la sontuosità e la duttilità di questo tessuto lo portano a diventare un «prodotto di moda» e un bene di consumo nel vestiario come nell’arredo casalingo (arazzi, tappeti, tende, letti e divani).

Andrea Mantegna, Camera Degli Sposi, 1465-1474, Castello di San Giorgio, Mantova

Saltiamo le epoche e le storie per arrivare tra la fine del secolo XIX e gli inizi del secolo XX, periodo di grandi esplorazioni e colonizzazioni da parte dell’Occidente verso il continente Africano e Oceanico. Da queste azioni si sviluppa il Primitivismo, un fenomeno artistico e identitario (tipico delle avanguardie storiche) che investe in maniera prepotente anche il mondo dell’arredo e del design figurandosi anche nell’Art Déco: un movimento di architetti e designer uniti dalla creazione di uno stile e tendenza creativa ispirata dalle arti applicate e decorative delle culture orientali e africane. Il designer francese Jacques-Émile Ruhlmann (1879-1933) tra i massimi esponenti dell’Art Déco, attraverso la lavorazione di tessuti grezzi come la pelle e le pellicce animali, misto all’intaglio ligneo (recupero della tradizione ebanista rinascimentale) e la ripresa di motivi geometrici orientali, crea complementi di arredo decorativi simbolo di un’identità occidentale volenterosa di rinnegare sé stessa e i suoi ideali borghesi.

Émile-Jacques Ruhlmann (1879-1933), ensemble di quattro poltrone modello «Fuseau-facettes» (sfaccettature del fuso), in impiallacciato di ebano di Macassar e avorio, 85 x 58 x 64 cm.

Questi fenomeni culturali e artistici sono esempi di come nella storia dell’arte e dell’uomo il tessuto abbia rivestito un ruolo centrale per la creazione di un’identità, di un ruolo sociale, nonostante spesso sia stato messo da parte, rilegato alla sfera delle cosiddette Arti minori o Arti Applicate, o esclusivo della moda e dell’abbigliamento.
Un lato negativo della medaglia da tener di conto nella storia della tessitura è il suo utilizzo discriminante, perché se nel Rinascimento veniva utilizzato per differenziare le classi sociali nel primo Novecento l’Occidente prende indebitamente i manufatti e le opere tribali delle culture, loro usanze, spesso travisate o fraintese, creando quel fenomeno che oggi definiamo con i termini di appropriazione culturale.

Perché ripercorrere questi momenti?

Il tessuto come tutte le arti applicate è fondamentale e alla base dell’arredo di qualità, differentemente dal passato oggi lo utilizziamo in modo meno discriminante e al contrario lo portiamo a essere portavoce di un concetto di arredo e creazione di spazzi votato alla sensorialità e al confort del vivere un luogo che lo rende più inclusivo. Ripercorrere questi momenti ci suggerisce una visione più ampia del mondo dell’arredo e del design per ufficio, un settore così vasto da rendere possibile un dialogo continuo tra l’antico e il moderno, tra l’arte, la tecnica e le nuove frontiere della tecnologia.